Eccoci al secondo post sull’ipertrofia prostatica benigna. Oggi affronteremo le cause e gli effetti. Buona lettura!
Non si conosce con esattezza la causa della IPB, sono stai comunque ipotizzate delle cause e/o delle influenze: – Influenza ormonale : Studi hanno ipotizzato che il fattore ormonale (ormoni steroidei) sia in stretta relazione a dei piccoli peptidi , chiamati Fattori di Crescita (bFGF, TGF-β, KGF, FGF-7,ecc) che stimolano o in alcuni casi inibiscono la divisione cellulare ed il processo di differenziazione e che ciò diventi un fattore fondamentale per il bilancio morte-vita delle cellule prostatiche con pendenza per l’iperplasia in questo caso prostatica. – Influenza neurologica : l’abbondanza di recettori alfa-adrenergici e muscarinici e fibre nervose suggerisce che il sistema nervoso autonomo possa giocare un ruolo nella crescita eccessiva e nelle funzioni secretorie della prostata soprattuuto perchè molto presenti sul lobo medio prortatico che è quello maggiormente implicato nell’IPB. – Infiammazioni: nel 1990, studi descrittivi hanno suggerito un legame tra infiammazione e la crescita prostatica. Theyer e collaboratori (1992) riportarono ampia infiltrazione dei tessuti umani con BPH di cellule T attivate note per produrre e secernere una varietà di fattori di crescita. – Fattori genetici e familiari – altre La IPB può potenzialmente iniziare a svilupparsi molto presto, già dopo i 30 anni, ma non in tutti i soggetti si sviluppa con la medesima modalità e velocità.
L’ipertrofia prostatica viene riconosciuta come causa, non l’unica tuttavia , dei cosiddetti sintomi del tratto urinario inferiore o basso (LUTS : Low Urinary Tract Symptoms) che i maschi avvertono o possono avvertire con l’invecchiamento. Questi sintomi sono riferibili al danno che una ostruzione del canale uretrale prossimo alla vescica più causare alla vescica stessa sia a livello funzionale che neurologico. La fisiopatologia della BPH è complessa e richiede una visione dettagliata dell’ostruzione-disfunzione della vescica che comporta alla stessa dei cambiamenti riassumibili in due tipi di base: ñ i cambiamenti che portano ad instabilità del detrusore o a una compliance diminuita (intendendo come compliance l’adattamento del detrusore allo stiramento delle sue fibre durante il riempimento vescicale) sono clinicamente associate a sintomi di frequenza e l’urgenza (Andersson, 2003). ñ i cambiamenti associati con la riduzione della contrattilità detrusoriale sono associati ad un ulteriore deterioramento della forza del flusso urinario, esitazione, intermittenza, aumento del residuo urinario [7] Possiamo schematizzarla come segue (clicca sull’immagine per ingrandire):
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Emanuele
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