La continenza è un meccanismo garantito grazie a delle valvole o sfinteri propriamente detti e precisamente lo sfintere uretrale interno (sotto controllo involontario) che si trova dove l’uretra si unisce alla base della vescica e lo sfintere uretrale esterno o striato (a controllo cosciente) che si trova circa sotto la prostata nell’uomo, e a metà dell’uretra nella donna.
La contrazione di tali valvole consente la formazione di un gradiente uretro-vescicale detto pressione di chiusura (PC) in cui la PC=PU-PV-PA (pressione addominale)>0. Quando queste pressioni variano (ad esempio quando le forze di espulsione date da una contrazione della vescica o da uno sforzo addominale o altro) e si inverte il risultato , si assiste ad una fuoriuscita di urina che se non coscientemente decisa si definisce incontinenza.
I dati attuali indicano due fattori principali determinanti nella comparsa dell’incontinenza urinaria:
TIPI DI INCONTINENZA
1 Incontinenza da sforzo
Solitamente sono piccole perdite a seguito di colpi di tosse, starnuti, salti, riso, sollevamento pesi o una corsa. Nell’uomo l’incontinenza da sforzo è principalmente causata da chirurgia sulla prostata, in caso di lesione dei nervi o dei meccanismi sfinteriali uretrali. Nella donna i fattori che possono favorire l’insorgere dell’incontinenza da sforzo sono le gravidanze con parto laborioso, l’obesità, effetti collaterali di alcuni farmaci che determinano atrofia delle strutture tissutali di supporto.
Quello che accade è che lo sforzo genera una PA (pressione addominale) che si trasmette alla vescica e si aggiunge alla PV (pressione vescicale) superando la PU perdendola continenza.
Fisiologicamente, durante uno sforzo, il diaframma pelvico si appiattisce.
Nella donna una spinta addominale sposta vescica e vagina posteriormente e in basso ed il collo dell’utero si appoggia sul piano ano-coccigeo. Gli elevatori dell’ano (pavimento pelvico) si oppone a questi abbassamenti viscerali spingendo in senso opposto cercando di farli salire in alto e avanti per mantenere uretra e vagina nella zona monometrica addominale sopra la sinfisi pubica.
Se questi meccanismi non funzionano a dovere o per lesioni o per alterazioni strutturali o … si incorre in deficit funzionali (tipo l’incontinenza) o anatomici ( per es: il mancato sostentamento degli elevatori potrebbe favorire un prolasso genitale).
Gli stessi deficit possono essere altresì in stretta connessione (vascolari, neurologici, endocrini) anche con il mantenimento del trofismo sfinteriale e le caratteristiche visco-elastiche di epitelio e muscose dell’uretra.
2 Vescica iperattiva
La vescica iperattivà o OAB (OverActive Bladder) è causata da contrazioni involontarie del muscolo vescicale chiamato detrusore sia spontanee che provocate durante il riempimento della vescica che provocano urgenza a mingere che si espleta in una effettiva incontinenza.
Se l’urgenza si accompagna con frequenza aumentata diurna si parlerà di pollachiuria , se notturna di nicturia.
Le cause non sono ben definite, in alcuni casi sono di origine neurogena (da disfunzioni del SN a seguito di traumi o malattie neurologiche)
3 Incontinenza da rigurgito
Altro termine per definirla è l’iscuria paradossa in quanto causata da perdita di urine a causa di un eccessivo riempimento vescicale che ne determina una incapacità a svuotarsi completamente e ad un aumento costante della capienza vescicale in assenza di stimolo.
Le cuase sono molteplici ma riassumibili in un meccanismo ostruttivo a valle (ipertrofia prostatica, stenosi uretrale, ecc.)
TERAPIE
Dieta
Alcune sostanze diuretiche come la caffeina hanno un’azione diuretica, il sovrappeso mette pressione sui muscoli e sulla vescica, l’esercizio fisico aumenta il benessere generale ed in particolare la funzione vescicale.
Riabilitazione
Esistono un insieme di trattamenti fisioterapici con o senza macchinari quali elettrostimolatori e si va dai più conosciuti esercizi di Kegel (Pelvic Foor Muscle Training),ginnastica vescicale (Bludder Training) , stimolazione elettrica (ES) con la finalità di rinforzare il pavimento pelvico e lo sfintere urinario.
Terapia Farmacologica
Terapia chirurgica
L’OSTEOPATIA PER L’INCONTINENZA
Da questo panorama sulla fisiologia e patologia della vescica si evince che l’incontinenza di per sé è il risultato di un insieme di più fattori o disfunzioni ai quali cercare rimedio.
L’approccio osteopatico offre un valutazione e trattamento comprensivo di tutti questi aspetti ed in particolare:
STRUTTURALE
NEUROENDOCRINO e VASCOLARE
L’azione dell’osteopata può essere vista come:
PREVENTIVA: per prevenire le fonti determinanti la patologia o le disfunzioni ;
CURATIVA in associazione alle terapie fisioterapiche, agli esercizi di Kegel o altro;
POST-INTERVENTO per agevolare i fisiologici processi di guarigione agendo sui meccanismi di cicatrizzazione, della sensibilità e della funzione.;
ALTERNATIVA qualora l’incontinenza non abbia trovato beneficio dalle metodiche fisioterapiche o chirurgiche.
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